lunedì 16 ottobre 2017

RECENSIONE - Buchi nella sabbia - Marco Malvaldi

Hello!

Vissi d'arte, vissi d'amore... amanti dell'opera - ma non solo, benvenuti!

RECENSIONE
BUCHI NELLA SABBIA
Marco Malvaldi,
2015, Sellerio

TRAMA: Ernesto Ragazzoni avrebbe voluto che sulla propria tomba fosse scritto: "D'essere stato vivo non gli importa". Poeta dei buchi nella sabbia e delle "pagine invisibilissime", dell'arte giullaresca realizzata nella vita fuori dal testo, è in un certo senso il testimone di questo "dramma giocoso in tre atti". Come grottesco contrappasso, accanto a lui, bohémien anarchicheggiante e antimilitarista, agirà come in duetto un rigido ufficiale dei regi carabinieri. Siamo nel 1901, tempo di attentati (il re Umberto è stato appena ucciso), e a Pisa, terra di anarchia. Al Teatro Nuovo si aspetta il nuovo re, per una rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini. Le autorità sono in ansia: il tenore della compagnia "Arcadia Nomade", i cavatori di marmo carrarini convocati per alcuni lavori, gli stessi tecnici del teatro, sono tutti internazionalisti e quindi sospetti. E nell'ottusa paranoia dei tutori dell'ordine, perfino il compositore, il grande Puccini, è da temere tra i sovversivi. A scombinare ancor di più le carte è l'intervento di quello stravagante di Ragazzoni, redattore del giornale "La Stampa". Fatalmente l'omicidio avviene, proprio sul palcoscenico al culmine del melodramma, e non resta che scoprire se sia un complotto reazionario o un atto dimostrativo di rivoluzionari. O un banale assassinio...

L'opera, per sua stessa natura, è fuori dalla realtà: e il melomane, l'appassionato autentico, nell'ascoltare le interpretazioni sempre diverse di arie sempre uguali, e sempre ugualmente incredibili, cerca proprio questo.
Purtroppo, a volte, la realtà si dimentica dell'educazione e irrompe sulla scena, con entusiasmo addirittura superiore a quella del fissato con la lirica. E, quando sceglie di entrare a piedi uniti su un cantante, quasi sempre quel cantante sta interpretando Tosca.

E' stato un vero piacere leggere questo libro, ed è un vero piacere parlarvene qui nel mio blogghino. Ci sono tantissimi ingredienti che contribuiscono a rendere questa storia di Marco Malvaldi un piccolo gioiello: prima di tutto la trama, un giallo storico ambientato in Italia nei primi anni del secolo scorso, e precisamente nel 1901, un momento molto delicato per il nostro paese, in cui i primi fermenti anarchici e rivoluzionari agitavano la penisola e mettevano in discussione il potere monarchico, anelando a ideali di giustizia e uguaglianza e combattendo a volte con metodi cruenti ed estremi. L'intreccio è molto ben organizzato, e la caccia all'assassino è ben orchestrata, con falsi indizi seminati lungo la storia che complicano la soluzione delle indagini.

Molto bello il tono, un umorismo sottile e raffinato che di Malvaldi avevo già avuto modo di apprezzare nel suo precedente giallo storico, quell'"Odore di chiuso" in cui il grande cuoco Pellegrino Artusi si trova suo malgrado a indagare su un delitto compiuto nella classica camera chiusa. Lì come in questo "Buchi nella sabbia", Malvaldi coglie l'occasione per presentare come protagonisti dell'indagine personaggi storici realmente esistiti anche se poco conosciuti: in questa occasione, abbiamo la possibilità di conoscere Ernesto Ragazzoni, poeta delle "pagine invisibilissime", e la sua arguzia "etilica" che tanto aiuta i carabinieri nelle deduzioni necessarie alle indagini.

Ho molto amato gli scambi verbali tra i carabinieri delle Guardie Reali Gianfilippo Pellerey e Ulrico Dalmasso: ogni loro dialogo è un piccolo capolavoro umoristico e tratteggia in maniera molto efficace le varie sfaccettature del loro carattere (e del carattere di tanti italiani).

Infine, argomento di grande fascino per me è stata l'ambientazione nel mondo della lirica, che, mi rendo conto, può forse allontanare chi non ha la competenza per calarsi immediatamente nel mondo di "tenori di grazia" e "soprani drammatici". In realtà, l'universo della lirica è affascinante e interessante come tutti i microcosmi, con meschinità e piccinerie accanto a gesti tragici e plateali di vendetta o di amore appassionato, e Malvaldi riesce a presentarci il mondo delle opere liriche, e in particolare della Tosca, in modo molto accattivante: deliziosa e sinceramente divertente è la descrizione delle sventure che accompagnano da sempre la rappresentazione di quest'opera in particolare.

Un'ultima cosa: quasi altrettanto affascinante del romanzo è la nota finale intitolata "Tra il verosimile e il vero", in cui Malvaldi ci parla brevemente del substrato reale che sottende alla sua narrazione. Troviamo infatti aneddoti e note su alcuni dei personaggi storici citati nel romanzo, scelti e descritti nello stesso stile ironico del romanzo, che ci regalano un ulteriore sorriso anche quando la lettura è quasi conclusa (la lettera dall'Egitto di Puccini alla sorella è un vero capolavoro da leggere ad alta voce!).

Amo molto il Malvaldi dei vecchietti del Bar Lume, ma trovo che la dimensione più vera e riuscita per questo autore sia proprio quella del giallo umoristico, non solo storico, in romanzi stand-alone con personaggi davvero molto ben caratterizzati. Adesso non vedo l'ora che di tuffarmi di nuovo nelle sue atmosfere, con "Negli occhi di chi guarda" (già in bilico sulla pila sul mio comodino).

Cheers,
Eva

5 commenti:

  1. Ciao Eva, ho scoperto Malvaldi con la serie del BarLume, che mi piace davvero molto! Ho letto i primi tre libri, ma ho intenzione di completarla, poi leggerò di sicuro anche questi suoi romanzi :-)

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    1. Ciao Ariel, grazie di essere passata. Anche romanzi al di fuori dalla serie del Bar Lume sono molto divertenti e questo in particolare te lo consiglio, mi è davvero piaciuto

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  2. A mia madre invece questi romanzi al di fuori del BarLume non "ispirano" - fa lo stesso con Camilleri: se non c'è Montalbano, difficilmente li legge. Anche se per me è un peccato.
    Comunque ho nominato il tuo blog per il Blogger Recognition Award! Se vuoi, ti aspetto QUI. :)

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    1. Ciao Alice, grazie per la nomina, appena possibile preparerò il post... è un periodino niente male al lavoro, un sacco da fare! A presto!

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  3. Ciao Eva!
    Malvaldi è sempre garanzia di divertimento intelligente
    Stefi

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