lunedì 28 novembre 2016

Visioni

Hello!

"Gli piace questo vociare, le donne che frugano affondando le mani tra i vestiti alla ricerca della taglia giusta, oppure si appoggiano gli abiti sul petto per capire se ci sta dentro tutto senza levarsi il cappotto. E poi la frutta: piramidi perfette di arance lucenti, tripudi di insalate di ogni forma e colore, trecce d'aglio e peperoncino, cespugli di erbe odorose. Tra l'altro a Chiavari il mercato del pesce si trova sotto gli antichi portici e, come quello della frutta, c'è tutti i giorni. I banchi inclinati sotto gli archi bui delle vecchie colonne traboccano di pesci argentei, dorati, rosati, tentacoli dei polpi che si muovono tra il nero delle seppie, cozze, vongole, sarde e acciughe proletarie."

Lacrime di coccodrillo, Valeria Corciolani

Cheers,
Eva


giovedì 24 novembre 2016

RECENSIONE - "IL PROGETTO FANTASMA" - James Rollins

Hello!

Rientro dopo un po' di tempo qui nel mio spazio, ormai non ve lo sto neanche a dire più quanto mi dispiaccia non avere tutto il tempo che vorrei per dedicarmi al blogghino. Purtroppo è poco anche il tempo per leggere, infatti ho rallentato bruscamente il mio ritmo di lettura e novembre è stato (almeno finora, ma non credo che nella prossima settimana la cosa cambierà) il mese in cui ho letto di meno quest'anno!
Tra poco vi parlerò brevemente della mia ultima lettura, ma prima volevo anticiparvi alcune piccole novità.

La prima riguarda il mio secondo lato (non quello "oscuro", non preoccupatevi!), cioè la me scrittrice. Sono stata avvertira dalla "mia" CE (la mitica Triskell Edizioni) che la data della mia prossima uscita è stata fissata per il 14 dicembre! E', ancora una volta, una novella un po' buffa un po' romantica, e avrò  modo di parlarvene nei prossimi giorni. Spero che non vi dispiacerà troppo trovare qui sul blogghino un po' di righe dedicate al "mio" libro...

La seconda cosa che volevo anticiparvi è a proposito dei "festeggiamenti" che vorrei organizzare per l'anniversario del mio blogghino, che il 10 dicembre compie 2 anni! Ho in mente di organizzare un semplice GA, con tanti premi librosi, quindi "stay tuned", come si dice, e a presto!

E ora, passiamo alla...



RECENSIONE
IL PROGETTO FANTASMA
James Rollins
Edizioni Nord


TRAMA: Inghilterra, 1940. A Bletchley Park, le menti più brillanti della nazione lavorano giorno e notte per decifrare i codici militari nazisti. Ma non solo: un gruppo ristretto di scienziati sta infatti per completare un rivoluzionario progetto top secret. E il commando tedesco che si è appena infiltrato nella tenuta è pronto a tutto pur d'impadronirsene... Stati Uniti, oggi. Per un ex ranger dell'esercito come Tucker Wayne, non esistono luoghi veramente sicuri. Perciò non si lascia cogliere di sorpresa quando, durante una vacanza col suo fedele cane da guerra Kane, scorge una sagoma scura davanti alla porta della sua camera d'albergo. Ciò che lo sorprende, invece, è scoprire che non si tratta di una minaccia, bensì di Jane Sabatello, l'affascinante agente dell'intelligence che gli aveva rubato il cuore sei anni prima, per poi sparire nel nulla. Jane è nella lista nera di un pericoloso individuo che ha già ucciso quattro suoi colleghi e che non si fermerà finché non avrà messo a tacere tutti coloro che conoscono il suo segreto. E Tucker adesso è l'unico di cui lei si fidi e che possa aiutarla. Lui e Kane si preparano quindi a tornare in azione, senza immaginare però che è in atto una cospirazione globale con al centro un progetto misterioso, risalente alla seconda guerra mondiale. Un progetto che rischia di sconvolgere gli equilibri geopolitici del mondo...

Un'improvvisa esplosione risuonò in lontananza, facendoli accovacciare tutti. Tucker si spostò cautamente tra due parabole e sbirciò oltre il parapetto. Una colonna di fumo si levava a valle, nel punto in cui si trovava Kamena Gora.
"I carri armati..." sussurrò Jane, che nel frattempo l'aveva raggiunto.
Seguirono altri scoppi, accompagnati dai lampi intorno alle enromi bocche di fuoco. Poi, su ciascun lato del monastero, si levò un ronzio familiare. Warhawk cuneiformi e Shrike sbucarono dalle valli limitrofe e si diressero verso i villaggi a valle.
"E' l'inizio della fine". 


Cominciamo subito col dire che, da un po' di tempo, James Rollins è uno di quegli autori di cui compro i libri a occhi chiusi, perché mi piace il suo stile adrenalinico, il ritmo serrato con cui costruisce le storie, i riferimenti a problemi archeologici o storici che lui esplora con fantasia, con interpretazioni dichiaratamente libere e romanzate. James Rollins è una garanzia se avete voglia di avventura, magari estrema e poco verosimile, e leggere i suoi libri è davvero come guardare un film. Certo, un film di quelli che in tono dispregiativo vengono definiti "americanate", pieni di esplosioni, inseguimenti e lotte del bene contro il male. Questo sono, e questo ci si deve aspettare mentre li si legge, ma ci sono certi momenti in cui quello che chiedo a un libro è proprio essere "d'evasione", è permettermi di staccare la spina, di rilassarmi e divertirmi in maniera anche un po' infantile.

Questo suo ultimo libro non fa eccezione: riprendendo alcune pagine di reale ricerca storica a proposito del lavoro del matematico inglese Alan Turing (argomento a cui sono molto interessata anche per via del mio lavoro) e dei suoi sforzi per creare il "computer perfetto", e immergendosi nella realtà odierna fatta di guerre per lo più tecnologiche e droni sempre più intelligenti, James Rollins costruisce un'avventura in cui il protagonista è Tucker Wayne, ex ranger dell'esercito, congedatosi a causa dei traumi subiti in Afghanistan e in viaggio irrequieto per gli Stati Uniti con la sola compagnia del suo cane, Kane. Wayne, il suo amico e fedele compagno a quattro zampe, un suo vecchio commilitone e una ricercatrice informatica in fuga saranno coinvolti in una serie di rocambolesche vicissitudini che li porteranno dagli Stati Uniti dei grandi parchi dell'Ovest a un'isola caraibica, fino alle aspre montagne della Serbia, da dove lotteranno per sventare un complotto organizzato dal corrotto CEO di una multinazionale, assetato di potere.

Lo so, la trama è già sentita, e in effetti, come vi dicevo all'inizio, siamo davanti a un lavoro abbastanza standard e che assolutamente non ha pretese di "alta letteratura", ma a me è piaciuto abbastanza, anche se non lo ritengo il migliore dell'autore (preferisco di gran lunga "Amazzonia", che mi ha veramente emozionato e ogni tanto rileggo con piacere). Inoltre il personaggio di Tucker Wayne ha grandi potenzialità, secondo me, e le avventure in cui è lui (insieme a Kane) il protagonista mi piacciono molto di più di quelle dedicate alla "Sigma Force", in cui i buoni sono un po' troppo "buoni buonissimi" e i cattivi un po' troppo "cattivi cattivissimi". Qui, Tucker è un uomo non perfetto, non eccezionale, non supereroe, ma, sostanzialmente, uno che prova a fare del suo meglio per dare una mano, quando può (e infatti si trova spesso invischiato in storie che cerca con tutte le sue forze di evitare). Molto notevoli sono poi le parti dedicate al suo rapporto con Kane, e interessante il legame tra cane e uomo (non "padrone") che si sviluppa lungo tutto il libro.

Mentre lo si legge, non si può fare a meno di immaginarsi i protagonisti. Sono del tutto affascinata  dagli occhi dolci di Kane, un pastore belga Malinois:





ma soprattutto non riesco a capacitarmi che nessuno abbia ancora pensato di trarre un film dalle avventure di Tucker Wayne e di affidarne il ruolo a lui:

Chris Evans è Tucker Wayne, e su questo non transigo!



UN VOLTO ALL'AUTORE

James Rollins, pseudonimo di Jim Czajkowski, è uno scrittore statunitense nato nel 1961, che per anni è stato un apprezzato veterinario e poi ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. I suoi lavori sono soprattutto romanzi thriller e di avventura.

Cheers,
Eva

giovedì 17 novembre 2016

Eroi e principesse

Hello!

Oggi un piccolo post un po' diverso dal solito, perché non posso fare a meno di condividere con voi una riflessione. Sabato pomeriggio, dopo la partita Italia-Nuova Zelanda (andare a vedere i suoi adorati All Blacks è stato il nostro regalo di compleanno per il cucciolo di casa), abbiamo fatto una bellissima passeggiata per il centro di Roma, complice una magnifica giornata autunnale. Oltre a noi, c'erano alcuni amici venuti da fuori per assistere alla partita, e a un certo punto ci siamo infilati tutti nella libreria Feltrinelli della Galleria Colonna. Chi c'è stato probabilmente lo sa, è una delle più grandi d'Italia, con un reparto bambini al primo piano veramente molto fornito. Ed ecco che, accanto alle proposte per i piccolissimi e allo scaffale del Natale, già pronto nonostante manchino più di sei settimane... i miei occhi inorriditi si sono posati su due stand, uno accanto all'altro. Ecco di cosa parlo:


e, proprio accanto:


Per un attimo non ci ho potuto credere, ma purtroppo, nel 2016, è ancora così.
"Un tocco di rosa, per tutte le principesse che sanno come costruire un castello" e "Per veri eroi, storie e titoli al gusto di avventura".
Per bambinE e bambinI.
Separati. Per generi. Per titoli. Per gusti e finiamola di sottintenderlo, anche per capacità. Perché le bambine sono tonte, si sa, e poverine, si annoiano a leggere di pirati, o dinosauri, o cavalieri e castelli. Per i maschi, attenzione, eroi e supereroi, sia mai che cedano al desiderio di rilassarsi a cantare una "magica canzone". E le costruzioni? "Infinite idee per giocare", solo per i maschi. Vuoi diventare "pompiere", "aviatore", "veterinario"? Nasci maschio. E se sei femmina? Puoi avere "una casa da sogno", o in alternativa una "casa dolce casa". Puoi fare danza classica o disegnare bambole polinesiane, ma se ti piace "Star Wars"? Eh, per te, principessa, non vorresti un po' di "glitter"?

Oh, ovviamente mica c'era il filo spinato. Se un maschietto voleva, poteva benissimo andare a vedere di che parlava quel libretto su Lisa Simpson, nascosto lì dietro. Se una femminuccia lo desiderava, niente le impediva di arrampicarsi fino a quella coloratissima storia di locomotive.
Certo, come no.
Poi mi vengono a dire che le differenze sono innate, e che il condizionamento non c'entra proprio niente.
Proprio, proprio niente.

Solo una cosa, dico. Ma i genitori di adesso, sono lobotomizzati? Davvero pensano che sia divertente tutto quel ciarpame scintillante della prima foto? Veramente, no dico, veramente, pensano che un essere umano di sette-otto anni, di qualunque sesso sia, una volta entrato in libreria possa essere attratto da "Le mie etichette Frozen"? Veramente qualcuno pensa che in libreria, per le bambine, ci debbano essere questi orrori, non compensati da volumi interessanti in una vetrina che colpisce al primo sguardo? E che solo per i maschietti "Il magnifico libro dei dinosauri" e "Manuale dei pirati" debbano faticosamente cercare di controbattere a Superman e Batman?

Cheers,
Eva.

PS Qualche anno fa, la Disney, accusata di promuovere una visione stereotipata del femminile e del maschile nei suoi cartoni, produsse questo video che a me piace molto.
Soprattutto, adoro la ragazzina al minuto 00:38.
Che, nonostante sia completamente al di fuori dei canoni secondo cui si definisce normalmente una "principessa", lo è eccome, e lo è nel modo che ha deciso lei.
Mi fa tanta tenerezza. Perché sembro io, tanti anni fa.







venerdì 11 novembre 2016

5 cose che...

Hello!

Finalmente venerdì! Non potete immaginare quanto sono stanca in queste settimane, mi sembra di non avere mai abbastanza tempo per finire tutto quello che devo fare al lavoro, e corro, corro... Gli impegni mi stanno letteralmente soverchiando! Per fortuna, ogni tanto, riesco a ritagliare un po' di tempo per il mio piccolo angolo virtuale, ed eccoci quindi ad una nuova puntata della rubrica

5 COSE CHE...


E' una rubrica creata dal blog Twins Books Lovers, nella quale ogni venerdì si posta una lista di "5 cose che". Ogni settimana si propone una lista di "5 cose": 5 libri, film, serie TV, personaggi, attori, ecc. ecc. che abbiano più o meno attinenza con il mondo dei libri e della lettura. Per i dettagli vi rimando al post di presentazione creato da Gioia e Deb, qui.

L'argomento di oggi è particolarmente intrigante per un'amante della lettura. Parliamo infatti di...

5 AUTORI DI CUI COMPREREI I ROMANZI 
A OCCHI CHIUSI

Nella lista che troverete in questo post troverete autori di generi diversissimi tra loro, a significare quanto io sia onnivora nella lettura e assolutamente non preclusa verso (quasi) nessun genere. Leggere per me è un'esperienza coinvolgente e quasi liberatoria, amo perdermi nelle storie, viaggiare nel tempo e nello spazio rimanendo seduta sul mio divano, ragion per cui alterno i generi, diversifico i luoghi, e amo trame diversissime tra loro, con un atteggiamento altrimenti detto "schizofrenia"!

Se vi ho incuriosito, ecco qui 5 autori, diversissimi tra loro, che sono tra i miei autori "feticcio", dei quali aspetto con impazienza ogni più piccola nuova pubblicazione, che compro senza neanche leggere la trama (o guardare il prezzo del libro... con somma disperazione del mio portafoglio, sigh!).

James Rollins, un autore americano di libri che sono essenzialmente entertainement e sostanzialmente adrenalina pura! Leggere i suoi libri, in cui i buoni buonissimi devono difendere l'umanità dai cattivi cattivissimi lottando ai limiti delle possibilità umane, in un crescendo di tensione e in un susseguirsi serrato di colpi di scena, mi permette di allontanarmi del tutto dalla realtà e lasciarmi andare, "pulire" il cervello quando ho bisogno di uno stacco completo... e rilassarmi davvero! Il suo ultimo lavoro pubblicato in Italia è "Il progetto fantasma", in cui il protagonista è il ranger dell'esercito Tucker Wayne, solitario e tostissimo, che io mi sono sempre immaginato con il volto (bellissimo) di Chris Evans!

Passando al genere woman's fiction, l'autrice americana Kristan Higgins è certamente la mia autrice preferita e non mi perdo nessun suo romanzo, tanto che i suoi sono gli unici libri che finora ho letto anche in lingua originale, non potendo aspettare la traduzione in italiano! Le sue storie di vita vera, in cui amore, commozione e difficoltà della vita sono sapientemente dosate in intrecci sempre impeccabili, mi fanno sognare, divertire e commuovere. Il suo ultimo lavoro pubblicato in Italia è "La verità su di noi"; qui e qui le mie recensioni a due suoi romanzi della serie Blue Heron.

Tra gli autori di libri per ragazzi, lo scrittore inglese Jonathan Stroud è senza dubbio il mio preferito, tanto che come forse avrete letto lo ritengo superiore addirittura a J. Rowling, e preferisco i suoi romanzi alla pur meravigliosa saga di Harry Potter. In particolare, con la sua ultima serie, Lockwood & Co., ha secondo me superato sé stesso. Qui la mia recensione all'ultimo volume della serie pubblicato in Italia, "Il teschio parlante".



Restiamo in Europa, e parliamo di Fred Vargas, l'autrice francese (tra gli altri) dei gialli che hanno come protagonista il commissario Adamsberg. Una scrittrice raffinata e cerebrale, che crea trame complicatissime e le gestisce in maniera eccezionale. Qui la mia recensione al secondo libro della serie, che è arrivata all'ottavo volume senza perdere assolutamente mordente, pubblicato in Italia con il titolo di "Tempi glaciali" la scorsa estate.




E concludiamo con l'autore cileno Luis Sepulveda, del quale pochissimi giorni fa è stato pubblicato l'ultimo romanzo "La fine della storia" (che ho cominciato proprio oggi). Io amo, letteralmente amo le atmosfere create da questo scrittore, e non posso fare a meno di acquistare ogni suo romanzo e divorare ogni suo articolo. Amo il suo stile, i suoi temi, le immagini che riesce a evocare, e trovo perfetta ogni cosa che scrive.


Cheers,
Eva



martedì 8 novembre 2016

RECENSIONE - "D'un tratto nel folto del bosco" - Amos Oz

Hello!

Scusate la poco frequente presenza nel blog ma purtroppo, come vi avevo accennato, sono in un periodo densissimo al lavoro e riesco non solo a scrivere poco, ma anche a leggere molto meno di quello che vorrei. Oggi però vi parlo di un bel libro che mi ha fatto compagnia nei giorni scorsi, un libro breve (poco più di 100 pagine) ma molto intenso.

RECENSIONE
D'UN TRATTO NEL FOLTO DEL BOSCO
Amos Oz
Feltrinelli Editore

TRAMA: La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l'assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev'essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande che restano senza risposta. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi. Nel folto del bosco troveranno Nimi, il bambino puledrino ammalato di nitrillo, Nehi, il demone del bosco e una triste verità.




 "Mai, mai e poi mai, assolutamente mai," dicevano i genitori ai loro figli, "mai per niente al mondo potete uscire di casa dopo il calar del buio." Se un bimbo chiedeva ai suoi genitori come mai, quelli si facevano scuri in viso e rispondevano che la notte è assai pericolosa. Il buio un crudele nemico.

Due del mattino. Una stanza silenziosa, di là tutti dormono, le uniche luci sono le braci che lentamente si spengono nella stufa e quella di una fioca lampada che guizza sulle pagine di un libro. Fuori, il silenzio e il buio: il profilo delle montagne si staglia contro il cielo illuminato dalla luna che sta sorgendo, e il vento fischia contro i vetri delle finestre senza imposte, che guardano sui pendii che corrono giù dal passo, verso il paese lontano. Le uniche cose che si muovono sono i rami degli alberi spogli, che sembrano lunghe dita rattrappite dagli anni e dal freddo. Una donna legge, avvolta in una coperta...

Non è una scena del libro di cui vi sto per parlare, ma è la realtà in cui mi sono trovata mentre leggevo le poche pagine di questo splendido racconto di Amos Oz, in una fredda notte passata in un rifugio sugli Appennini, mentre la mia famiglia dormiva e io invece non riuscivo a prendere sonno. Troppo silenzio, che rimbombava nelle mie orecchie di cittadina, pur innamorata della montagna e soprattutto della montagna "di mezzo", quegli Appennini dolci e aspri allo stesso tempo, in cui ti può capitare di camminare per ore senza incontrare nessun altro sul sentiero. In cui, se sei fortunata, alzi lo sguardo e riconosci la sagoma dell'aquila che plana sulle vette e sparisce dietro la cima. Oppure, puoi scoprire emozionata il segno del passaggio dell'orso, o dell'ancora più elusivo lupo: un'impronta, un ciuffo di peli. O ancora, puoi riposarti sul prato al suono dei campanacci al collo delle dolci mucche bianche, che ti guardano con curiosità mentre ruminano...

Tutto questo, i protagonisti di "D'un tratto nel folto del bosco" non possono farlo, perché gli animali non ci sono più. Sono spariti. Tutti, dai grossi mammiferi ai piccoli insetti, dagli animali da compagnia ai pesci nel fiume, sono andati via, quando non si sa e perché nemmeno: si sa solo che tanto tempo fa, Nehi, il demone dei boschi, portò con sé nel suo regno di alberi e foglie tutti gli animali del paese e del circondario, lasciandosi dietro solo il silenzio. E da allora, in questo paese mai nominato, nessun cinguettio, belato, muggito, ruggito fa compagnia agli uomini che sono rimasti soli. I grandi non parlano di questo problema, i bambini hanno paura a chiedere, solo la maestra Emanuela continua, ostinata e un po' folle, derisa da tutti, a spiegar loro cos'è un uccello, un gatto, un pesce...

Finché Mati e Maya, i due bambini più svegli del paese - soprattutto Maya, coraggiosa e impavida - decidono che devono assolutamente risolvere quel mistero. I due bambini si inoltrano nel profondo del bosco in cerca di una risposta, e avvertono strane e per loro sconosciute presenze: il guizzo di un pesce in un ruscello, un frullare d'ali tra le foglie... Un grande mistero avvolge quei luoghi, e i due bambini, perdendo la strada e smarrendosi tra gli alberi, in un verde intenso che diventa sempre più nero, capiranno finalmente perché gli animali sono andati via, e soprattutto affronteranno le loro più grandi paure. Incontreranno infatti Nehi, il grande e pauroso demone del bosco, colui che li terrorizza scendendo in paese la notte, e impareranno una grande e dolorosa realtà: non tutto è come sembra, e spesso basta molto poco per fare del male.

La prosa di Amos Oz è magica, evocativa e intensa: io mi sono lasciata affascinare dalla musica delle sue parole e dal ritmo dei suoi lunghi, avvolgenti periodi. Un bellissimo racconto, adatto anche ai più giovani, per parlare dell'amore per la natura e del rispetto per chi è "diverso" da noi.

UN VOLTO ALL'AUTORE

Amos Oz è uno scrittore, giornalista e saggista israeliano, nato a Gerusalemme nel Maggio del 1939.

Cheers,
Eva

giovedì 3 novembre 2016

Visioni

Hello!



"Solo il piccolo Nimi, a forza di sentire la maestra Emanuela, aveva cominciato a sognare animali, la notte. Tutta la classe lo prendeva in giro quando arrivava e per prima cosa la mattina si metteva a raccontare delle sue scarpe marroni che, ferme davanti al letto, la notte, nel buio, si trasformavano in altrettanti istrici che scorrazzavano per la sua stanza ma che la mattina, appena lui apriva gli occhi, tornavano improvvisamente a essere un paio di scarpe davanti al letto. Un'altra volta dei pipistrelli neri erano entrati, nottetempo, l'avevano preso sulle loro ali e l'avevano fatto passare attraverso i muri di casa, e poi su nel cielo sopra monti e boschi, fino a un certo castello incantato".

D'un tratto nel folto del bosco, Amos Oz

Cheers,
Eva