venerdì 28 ottobre 2016

RECENSIONE - "L'ultima settimana di settembre" - L. Licalzi

Hello!

Torno oggi sul blog per parlarvi di un bel libro che mi ha fatto compagnia nelle scorse settimane. Ve ne parlo soprattutto perché mi ha sorpreso molto, assolutamente non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto così.

RECENSIONE
L'ULTIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
Lorenzo Licalzi
Rizzoli, Agosto 2015 

TRAMA: Pietro Rinaldi ha ottant'anni e vuole essere lasciato in pace. Ormai è convinto che la sua vita sia arrivata al capolinea e, mentre mangia penne all'arrabbiata, riflette su quanto i libri siano meglio delle persone. Se già fatica a sopportare se stesso, figuriamoci gli altri! Non ha proprio intenzione di avere a che fare con l'umanità... fino a quando, un giorno, nel suo mondo irrompe Diego, il nipotino quindicenne. Lui ha l'entusiasmo degli adolescenti e la forza di chi non si lascia abbattere dagli eventi, neanche da quelli più terribili, e non ha paura di zittire i malumori del nonno. Da Genova partono in direzione di Roma, a bordo di una Citroën DS Pallas decapottabile su cui sembra di volare. Sul sedile posteriore c'è Sid, l'enorme incrocio tra un San Bernardo e un Terranova - vera e propria calamità. Ed è così che un viaggio di sola andata si trasforma in un'avventura on the road, piena di deviazioni e ripensamenti, vecchi amori e nuove gioie. Perché è proprio quando credi di aver visto tutto che scopri quanto la vita riesca ancora a sorprenderti. "l'ultima settimana di settembre" è il racconto esilarante e commovente del viaggio di un nonno e un nipote alla ricerca di se stessi. È una storia che, senza giri di parole, scava nei sentimenti più profondi e ci porta di fronte alle emozioni più vere, quelle che richiedono una buona dose di coraggio per essere affrontate ma rimangono impresse indelebili dentro di noi.

Chissà quanti cominciavano a sentirsi non più tanto giovani. Prima dei trent'anni non capita mai, ma a quaranta cominci a pensare "quanto ero giovane a trenta", a cinquanta lo stesso, a sessanta idem: pensi "quanto ero giovane a cinquant'anni", e pensi, ancora: "E quasi mi sembrava di essere vecchio". E poi a settanta ti sembra che a sessant'anni eri un bambino, e solo a ottanta capisci che invece vecchio lo sei soltanto ora...

Che meraviglia quando un libro ti soprende e ti conquista, senza che tu sia in alcun modo preparata a incontrare una storia toccante e profonda! Che bellezza scoprire un piccolo gioiello per puro caso! Da questo libro ero attratta solo dalla splendida copertina e poi ho invece incontrato una storia magnifica e dolcissima, che mi rimarrà a lungo nel cuore.

Pietro Rinaldi è un personaggio fantastico, ironico anzi caustico e dissacrante: per lui tutto è materia di discussione e di "demolizione", non esiste niente di sacro, inviolabile e intoccabile. Spitiro anarchico, libero, non ha peli sulla lingua e non ha più niente da perdere: ha deciso che la farà finita quando e come vuole lui, perché non la darà vinta nemmeno alla morte e ormai ha esaurito la voglia di restare su questo triste e disperato pianeta.

Suo nipote Diego è un quindicenne saggio e profondo, molto più della sua età, che conosce poco e del quale ha quasi paura.

Una terribile disgrazia li unisce quasi contro la loro volontà: Pietro è costretto a rimandare i suoi propositi di "fuoriuscita dal mondo" e si ritrova costretto ad accompagnare il nipote da Genova a Roma. Per l'occasione tira fuori dal garage, per la prima volta da quando è morta l'amatissima moglie, la magnifica Dea, la macchina della felicità, e a bordo di quest'ultima i due intraprendono un viaggio on the road attraverso un'Italia di provincia, con frequenti deviazioni per andare a trovare vecchi e nuovi amici, e vivere avventure splendide nella loro semplicità. Che meraviglia riscoprire insieme, dopo tanti anni, il piacere di una lunga e silenziosa battuta di pesca nella secca del Tinetto, insieme all'amico Cesare, di poche parole ma tutte giuste! Che gusto a ritrovare intatta la propria vena polemica e zittire un insopportabile broker tronfio e arrogante, incrociato per caso nel corso di un'improbabile reunion di vecchi compagni di scuola, in cui i due viaggiatori si sono imbattuti quasi per caso durante una deviazione!

La storia scorre che è un piacere verso un finale dolce e commovente, tra risate e lacrime di commozione. Sì, lacrime, mica mi vergogno a scriverlo, perché sono state lacrime di quelle belle: di nostalgia, di emozione, anche un po' di tristezza, certo. Perché alla fine è così che è la vita: dolceamara.

Provo una nostalgia struggente di quando ero bambino con loro, insieme, noi tre. Il nonno mi diceva che anche a lui capitava la stessa cosa, nonostante i suoi genitori fossero morti quando aveva più di cinquant'anni, e che uno dei motivi per cui provava più nostalgia dell'infanzia, piuttosto che della giovinezza, era proprio questo: il ripensarsi, anzi, il rivedersi ogni tanto bambino con i genitori giovani e forti, protetto come dentro un guscio di noce.

Cheers,
Eva

venerdì 21 ottobre 2016

5 cose che...

Hello!

E' venerdì.
Un altro densissimo weekend alle porte, per me... tanti impegni, soprattutto familiari: una cena, una festa, e un torneo del mio bambino.
E anche, giorno di rubrica... in particolare, oggi mi dedico ad una lista di

5 COSE CHE...
5 CRUSH LETTERARIE


E' una rubrica creata dal blog Twins Books Lovers, nella quale ogni venerdì si posta una lista di "5 cose che". Ogni settimana si propone una lista di 5 "cose": 5 libri, film, serie TV, personaggi, attori ecc. ecc. che abbiano più o meno attinenza con il mondo dei libri e della lettura. Per i dettagli vi rimando al post di presentazione creato da Gioia e Deb, qui.

Oggi parliamo di crush, ossia di "cotte" letterarie. Devo ammettere che è stato un po' complicato stilare la lista che leggerete tra poco, per il motivo che non ho avuto subito chiaro il senso da dare a questa cosa della "cotta" letteraria. Questo termine mi suggerisce immediatamente un tipo di lettura che ahimé è ben lontana dai miei gusti e dalle mie corde, ossia quegli YA/NA che vanno tanto di moda in questo periodo, pieni di bellissimi ragazzi, spesso bad boy tatuati e moto-muniti, oppure quei romanzi il cui protagonista è un alpha-man che non deve chiedere mai, miliardario dal cuore di pietra (pronto a innamorarsi come un adolescente, anche se ancora non lo sa).

Alla fine però, pensando anche alle mie ultime letture, o a quei "classici" intramontabili che costituiscono il mio zoccolo duro di storie, quelle che amo riprendere più volte, leggere e rileggere senza stancarmi, ho capito il taglio che desideravo dare a questa lista, e ho trovato alcuni personaggi di cui mi sono innamorata, nel senso che in ognuno di loro ho trovato quelle caratteristiche che me l'hanno fatto riconoscere come vicino al cuore.

Vuoi per la mia età anagrafica, per le mie esperienze di vita o per i miei gusti letterari (che spesso sono stati definiti anche molto "maschili", come vedrete più sotto), la lista di 5 "cotte" di cui vi parlerò riguarda personaggi non immediatamente riconoscibili come "eroi". In ciascuno dei romanzi di cui vi parlerò, il personaggio che io amo è spesso il coprotagonista, un carattere secondario o addirittura l'antieroe. E anche se la storia ruota attorno a lui, è comunque un uomo adulto, temprato dalle difficoltà della vita, cupo e dolente, ma anche ironico, profondo e intelligente.

Vi ho incuriosito? Ecco qui allora i miei 5 personaggi del cuore:

Il Capitano Frederick Wentworth, di "Persuasione" (Jane Austen)
(qui con il volto di Rupert Penry Jones nell'omonimo film della BBC).

Il romanzo della "seconda occasione" per eccellenza. Il simbolo dell'amore che resiste al tempo, alle difficoltà, al rifiuto e al dolore, perché quando si ama, la speranza non si spegne mai.
"Io sono tra l’agonia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è svanito per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore, vi appartiene ancor più di quando otto anni e mezzo fa voi quasi me lo spezzaste. Non dite per carità che l’uomo dimentica più della donna, che il suo amore è più rapido a morire. Non ho mai amato nessuna all’infuori di voi..."


Faramir di Gondor, de "Il Signore degli Anelli" (John R.R. Tolkien)
(qui con il volto di David Wenham)

Il mio romanzo preferito, il mio eroe del cuore. Un tipo diverso di eroe. Più calmo e posato, meno avventuroso e abbagliante, certo. Ma dal carisma tanto più affascinante perché non gridato, non ostentato in bravate e urla di guerra, bensì costruito con la costanza, l'amore, il rispetto e il coraggio.
Era costui un uomo d'alto rango, simile ad Aragorn in certi momenti; forse il suo lignaggio era meno alto, ma più vicino e tangibile: uno dei Re degli Uomini nato in tempi più recenti, ma impregnato della saggezza e della tristezza dell'Antica Razza [...] Era un capitano che gli uomini avrebbero seguito ovunque... persino all'ombra delle ali nere.



 Diego Alatriste y Tenorio, della serie nata dalla penna di Arturo Pérez-Reverte
(qui con il volto di Viggo Mortensen nel film "Il destino di un guerriero")

Un personaggio magnifico, gigantesco, il malinconico e silenzioso protagonista di sette avventure di cappa e spada ambientate nel 1600 è un antieroe disincantato e flemmatico, che combatte per sé, per il re, per vivere, per salvarsi, per restare assieme ai suoi uomini, soldato semplice che tutti chiamano "capitano".
Non credo più a nessuno, nulla spero,
non m'amo più d'un altro in questo mazzo,
sto calmo, osservo, rido senza gioia,
e se forse disprezzo... niente è vero,
salvo che ammazzo il tempo di chi ammazzo,
battendo l'ala triste della noia.
Ciò disse un capitano di cervello,
gettò il bicchiere e si scostò il mantello.
 

 Stephen Maturin, medico e naturalista, spalla di Jack Aubrey 
nella serie firmata da Patrick O'Brian
(qui con il volto di Paul Bettany nel film "Master and commander")

Disordinato, geniale, altruista, fedele alle proprie idee anche quando queste gli recano danno e dolore. Innamorato perdutamente della bella e crudele Diana Villiers, coraggioso e incrollabile amico del ben più sanguigno Jack. I più bei romanzi per chi ama le avventure per mare, contemporanee alle ambientazioni regency di Jane Austen, con la marina militare inglese protagonista in battaglie epiche e memorabili, in nome del re. Stephen è razionale, logico, coerente e fondamentalmente anarchico: la fedeltà è qualcosa che si riserva a poche cose e persone, solo quelle che lo meritano realmente.
"Ma tu lo sai, Jack, patriottismo è solo una parola; e può significare "la mia patria ha sempre ragione", il che è stupido; oppure "con la mia patria, che abbia torto o ragione", e questo è decisamente infame".


Severus Piton, della saga di Harry Potter creata da Jean K. Rowling
(qui con il volto dell'indimenticabile Alan Rickman, scomparso da poco)

Ebbene sì, per finire questa lista, un personaggio di una saga per ragazzi. La sua importanza nella storia risulta evidente alla fine dell'intera vicenda. Perché l'ho scelto? Perché lo amo? Perché è uno dei personaggi più ambigui e sfaccettati di cui abbia mai letto. Pieno di contraddizioni, di dubbi, di innegabili difetti. Ma coraggioso, forse più di chiunque altro, e fedele all'amore della sua vita, fino alla fine.
"Dopo tutto questo tempo?"
"Sempre".

Cheers,
Eva
 


mercoledì 19 ottobre 2016

Sono tornata

Hello!


Ci è voluto un po' più del previsto, lo so... Purtroppo è un periodo pienissimo per me, con tante cose da fare. Sono passata per un saluto, e per ringraziare chi mi ha scritto anche privatamente per sapere come stavo.

Nelle prossime settimane proverò a dedicarmi con più assiduità al mio angolino virtuale, anche se sarò ancora tanto impegnata e quindi i post saranno un po' più distanziati nel tempo... ma spero di riuscire a parlarvi presto di alcune belle letture che mi hanno tenuto compagnia in queste ultime settimane.

Per il momento, vi lascio con una citazione dall'ultimo libro letto, un romanzo di un autore italiano che mi ha sinceramente sorpreso. Non mi aspettavo di emozionarmi così per questa storia, un racconto on the road in cui ho incontrato una folla di personaggi magnifici e magnificamente descritti.


E' proprio quando credi di aver visto tutto 
che scopri quanto la vita riesca ancora a sorprenderti.

L'ultima settimana di settembre
(Lorenzo Licalzi)

Cheers,
Eva


sabato 1 ottobre 2016

Torno subito!

Hello!


Per un piccolo imprevisto, starò lontana dal web (e quindi dal blog) per un paio di settimane, ma ci tenevo a salutarvi e ad augurarvi un buon ottobre! Questo che inizia oggi è un bel mese, fatto di belle giornate di sole dolce (e non più caldissimo e quasi "cattivo"), di pomeriggi di pioggia leggera, di primi freschi - almeno da Roma in giù... - e di prime nevicate lievi... Un bel mese per dedicarsi alla lettura.

Ieri sfogliavo la rivista "Il Libraio" di Settembre, e ci sono veramente tantissime novità interessanti che leggerò sicuramente nel prossimo futuro. Vi lascio con una carrellata delle mie nuove entries in wish list (oh, come mi sento internazionale oggi!). Molti sono libri usciti molto recentemente, dei quali ho già letto entusiaste recensioni su alcuni lit-blog che frequento, altri sono novità delle quali sono molto curiosa.

Il Consolatore
Jostein Gaarder
(in uscita il 13 Ottobre)
Longanesi
Jakop vive da solo, ma non si sente mai solo. Perché, alla sua veneranda età, ha un hobby che forse può apparire molto strano, ma che gli riempie le giornate e la vita. E non solo a lui. Jakop infatti ama partecipare ai funerali degli sconosciuti, mischiarsi tra la folla degli amici e dei conoscenti e, millantando di conoscere il defunto, inventare aneddoti e ricordi di vicende mai vissute. Storie capaci di commuovere, racconti edificanti e divertenti, che diventano subito parte delle memorie di parenti e amici. Nelle parole di Jakop, trovano straordinaria e creativa consolazione. Jakop conosce bene il potere delle parole, dell’arte infinita del racconto, ed è consapevole che quando sai raccontare hai sempre degli amici…
Una storia poetica e ingegnosa sulla forza immensa della fantasia e dell’amore per le parole che aiuta a non sentirsi mai soli, a vivere in mondi bellissimi in cui tutto è possibile. Un libro nella scia dei grandi successi di Gaarder, storie profonde raccontate in maniera lieve, che destano stupore e meraviglia e rispondono ai grandi interrogativi sul significato dell’esistenza umana.



L'anno senza estate
Carlos Del Amor
Nord
Secondo i meteorologi, l'estate sarà fredda e piovosa. E una Madrid silenziosa e soprattutto fresca è ciò che serve a un giornalista per concentrarsi sulla stesura del suo primo romanzo. Peccato, però, che i meteorologi si siano sbagliati e ad agosto la città diventi un deserto d’asfalto infuocato. Il giornalista è stremato dal caldo e completamente privo di idee. Ma tutto cambia quando, per caso, trova il mazzo di chiavi della custode del suo condominio, anche lei partita per le vacanze. La tentazione è troppo forte e il giornalista lo usa per entrare negli appartamenti dei vicini. Comincia così uno strano vagabondaggio alla scoperta dei mondi celati dietro le porte chiuse: dall'attico spoglio di Juan, attore fallito che mente alla famiglia dicendo di essere diventato un divo, alla casa della signora Margherita, piena dei ricordi che l'Alzheimer le ha portato via. Ma sono i segreti di Simón, l'inquilino del terzo piano, ad attrarre maggiormente l'attenzione del giornalista. Perché da trent'anni, ogni 20 settembre, Simón fa pubblicare sul giornale una lettera per Ana, la moglie morta troppo presto… e non per cause naturali. Ana è caduta dal balcone. È stato un incidente? O forse qualcuno l'ha spinta? Una cosa è certa: per il giornalista, capire che cosa sia accaduto ad Ana diventa quasi una ragione di vita. Come se ricostruire la sua storia fosse l'unico modo per ritrovare l'ispirazione perduta. Inizia così a riannodare i fili di quel matrimonio celebrato nell'amore e minato dalla gelosia; di quella donna fragile e misteriosa; di quell'uomo devoto fino all'ossessione. Per poi rendersi conto che, spesso, la realtà è più sorprendente di un romanzo...



Eccomi
J. Safran Foer
Guanda
«Eccomi.» Così risponde Abramo quando Dio lo chiama per ordinargli di sacrificare Isacco. Ma com’è possibile per Abramo proteggere suo figlio e al tempo stesso adempiere alla richiesta di Dio? Come possiamo, nel mondo attuale, assolvere ai nostri doveri a volte contrastanti di padri, di mariti, di figli, di mogli, di madri, e restare anche fedeli a noi stessi?
Ambientato a Washington nel corso di quattro, convulse settimane, Eccomi è la storia di una famiglia sull’orlo della crisi. Mentre Jacob, Julia e i loro tre figli devono fare i conti con la distanza tra la vita che desiderano e quella che si trovano a vivere, arrivano da Israele i cugini in visita, in teoria per partecipare al Bar Mitzvah del tredicenne Sam. I tradimenti coniugali veri o presunti, le frustrazioni professionali, le ribellioni e le domande esistenziali dei figli, i pensieri suicidi del nonno, la malattia del cane, anche i previsti festeggiamenti: tutto rimane in sospeso quando un forte terremoto colpisce il Medio Oriente, innescando una serie di reazioni a catena che mettono a repentaglio la sopravvivenza dello stato di Israele. Di fronte a questo scenario imprevisto, ognuno sarà costretto a confrontarsi con scelte a cui non era preparato, e a interrogarsi sul significato della parola casa.
L’atteso ritorno di Jonathan Safran Foer alla narrativa dopo oltre dieci anni travolge con l’energia e l’impatto emotivo del suo libro d’esordio, confermando il talento di uno scrittore unico. Ironico e irriverente, commovente e profondo: un romanzo-mondo che affronta in una prospettiva universale i temi cari all’autore – i legami famigliari, le tragedie della Storia, l’identità ebraica – e insieme apre squarci di grande intimità.



La morbidezza degli spigoli
K. Stuart
Corbaccio
Sam, un ragazzino di otto anni, è sempre stato diverso: bellissimo, sorprendente e autistico. Per amore suo e della sua famiglia, il papà Alex ha sempre cercato un modo per intendersi con Sam, ma lo sforzo, quotidiano e sfibrante, porta a una crisi matrimoniale che sembra irreversibile. Alex decide di allontanarsi dalla moglie e va ad abitare a casa di Dan, il suo migliore amico felicemente scapolo ed eterno adolescente, e da una scomodissima branda per gli ospiti medita su come fare per riconquistare moglie e figlio.
Mentre Alex naviga a vista nella sua nuova vita da single fra segreti di famiglia rimasti a lungo sepolti e gli impegni di padre part-time, Sam incomincia a giocare a Minecraft, rivelando uno spazio inatteso in cui padre e figlio riescono a intendersi.
«La morbidezza degli spigoli», basato sull’esperienza vera dell’autore, è un romanzo commovente, divertente e profondo sulla forza della differenza e su un figlio molto molto speciale.



Il coraggio della signora maestra
R. Bistolfi
TEA
Genova, 1944. Nelle fasi convulse dell'occupazione tedesca, la giovane Vittoria Barabino, sfollata in collina con la figlia, mentre il marito è rimasto in città a lavorare in fabbrica, non esita a unirsi alla Resistenza e a prodigarsi come staffetta. Con coraggio e determinazione riuscirà a sventare una feroce rappresaglia nazista, ma nulla potrà quando suo marito insieme ai compagni di lavoro verrà caricato su un treno diretto in Germania... Sestri Ponente, 1961. La maestra Barabino parla malvolentieri del suo passato, ma non sono pochi quelli che ricordano il suo eroismo. E quando casualmente, in una ricorrenza in parrocchia, persino il vescovo vi fa cenno, molti si incuriosiscono, ammirati. Qualcuno, invece, si spaventa. Qualcuno che ha qualcosa da nascondere che risale proprio agli ultimi mesi di guerra... Aiutata dalle ineffabili signorine Devoto, la signora maestra dovrà affrontare, una volta per tutte, i fantasmi del passato, memorabile protagonista di un romanzo che racconta con amabile levità una vicenda drammatica in cui si rispecchiano tante storie di ordinario eroismo dimenticate dalla Storia.



La fine della storia
L. Sepulveda
Guanda
(in uscita il 3 Novembre)
Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. Belmonte infatti è un grande esperto di guerra sotterranea e i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo, un motivo strettamente personale...
Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.


Cheers,
Eva