venerdì 28 luglio 2017

RECENSIONE - L'uomo che metteva in ordine il mondo - Fredrik Backman

Hello!

Oggi andiamo in Svezia, per parlare del primo libro pubblicato in Italia scritto da un giornalista molto famoso, che ha creato il suo personaggio più noto proprio per il suo blog. Le vicende di Ove hanno talmente incuriosito e appassionato migliaia di persone da spingerle a chiederne di più, di farne addirittura il protagonista di un romanzo.

RECENSIONE
L'UOMO CHE METTEVA IN ORDINE IL MONDO
Fredrik Backman
A man called Ove, trad. Anna Airoldi
2014, Mondadori

TRAMA: Ove ha 59 anni. Guida una Saab. La gente lo chiama "un vicino amaro come una medicina" e in effetti lui ce l'ha un po' con tutti nel quartiere: con chi parcheggia l'auto fuori dagli spazi appositi, con chi sbaglia a fare la differenziata, con la tizia che gira con i tacchi alti e un ridicolo cagnolino al guinzaglio, con il gatto spelacchiato che continua a fare la pipì davanti a casa sua. Ogni mattina alle 6.30 Ove si alza e, dopo aver controllato che i termosifoni non stiano sprecando calore, va a fare la sua ispezione poliziesca nel quartiere. Ogni giorno si assicura che le regole siano rispettate. Eppure qualcosa nella sua vita sembra sfuggire all'ordine, non trovare il posto giusto. Il senso del mondo finisce per perdersi in una caotica imprevedibilità. Così Ove decide di farla finita. Ha preparato tutto nei minimi dettagli: ha chiuso l'acqua e la luce, ha pagato le bollette, ha sistemato lo sgabello... Ma... Ma anche in Svezia accadono gli imprevisti che mandano a monte i piani. In questo caso è l'arrivo di una nuova famiglia di vicini che piomba accanto a Ove e subito fa esplodere tutta la sua vita regolata. Tra cassette della posta divelte in retromarce maldestre, bambine che suonano il campanello offrendo piatti di couscous appena fatti, ragazzini che inopportunamente decidono di affezionarsi a lui, Ove deve riconsiderare tutti i suoi progetti. E forse questa vita imperfetta, caotica, ingiusta potrebbe iniziare a sembrargli non così male...

La morte è una cosa curiosa. Viviamo tutta la vita come se non esistesse, ma il più delle volte è una delle ragioni in assoluto più importanti per vivere. Alcuni di noi ne diventano consapevoli così in fretta che vivono più intensamente, più ostinatamente, e in maniera più furiosa. Altri necessitano della sua costante presenza per sentirsi vivi. Altri ancora finiscono per accomodarsi nella sua sala d'aspetto molto tempo prima che lei abbia annunciato il suo arrivo. La temiamo, eppure la gran parte di noi teme soprattutto l'eventualità che colpisca qualcun altro, qualcuno a cui vogliamo bene. Perché la più grande paura legata alla morte è che ci passi accanto. Che si prenda chi amiamo. Che ci lasci soli.

Che gran divertimento è stato leggere questo bel libro, veloce e scorrevole, con una storia semplice ma che riesce ad "acchiappare" il lettore e a coinvolgerlo talmente da non riuscire a interrompere fino all'epilogo. La letteratura nordica, e in particolare quella svedese, soprattutto negli ultimi anni è stata identificata per la maggior parte con storie cupe di serial killer, delitti efferati e ambientazioni angoscianti: che boccata d'aria fresca questo romanzo "piccolo", su una vicenda "piccola", quotidiana, della porta accanto. E che bel personaggio questo di Ove, un uomo d'altri tempi, fedele alle cose di altri tempi, quello che potremmo definire "quadrato". Un uomo arcigno, scostante, rigido e inflessibile nelle sue abitudini, che non concepisce la deviazione dalle regole, la tolleranza, il compromesso. Un uomo che litiga, tiene il muso con chiunque, non fa errori e non accetta gli errori altrui: potrebbe sembrare un uomo irritante e un personaggio negativo, e invece dietro si intuisce una tenerezza, una luce, proprio come ha fatto sua moglie Sonja, che lo ha amato per com'è fatto da subito, e non ha mai cercato di cambiarlo.

Quando Sonja muore, a che serve restare? Ove cerca in tutti i modi di suicidarsi, ma ogni volta qualcosa glielo impedisce: i vicini rumorosi e imbranati che non sanno guidare un rimorchio, il giovane solitario della casa accanto, un gatto spelacchiato che si ostina a considerare il suo stuoino casa propria... e poi, una battaglia legale da combattere contro la rigida burocrazia svedese, caloriferi da aggiustare e un cuore che piano piano, contro la sua volontà, ricomincia a battere, a provare  emozioni.

Sonja, cara Sonja, sulla cui tomba Ove va ogni mattina a portare le sue rose: dovrai aspettare, Ove non è ancora pronto a raggiungerti. Dopo tanta vita assieme a te, dopo tanti sogni e tanti dolori, Ove che vuole farla finita ha invece ancora delle sfuriate da fare, un ragazzo cacciato di casa da ospitare, un gatto da nutrire con scatolette di tonno, un uomo da salvare sui binari del treno, una bambina da cui imparare a scrivere gli sms: ancora tanta vita, che significa semplicemente essere importante per qualcuno. Non essere solo.

Cheers,
Eva

8 commenti:

  1. Ciao Eva, sembra una storia molto carina: sai che recentemente ho letto un romanzo molto simile? S'intitola "Madame Claudel è in un mare di guai" e presto lo recensirò sul mio blog :-)

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    1. Ciao Ariel, ho letto il libro di cui parli, sono curiosa di leggere la tua opinione perché a me non ha lasciato molto, ne ho parlato brevemente sul blog in un recap mensile.
      A presto, Eva

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  2. Ciao! Ho questo romanzo in wishlist da un sacco di tempo, ne avevo sentito parlare da qualche booktuber e mi aveva conquistato. Sembra una storia divertente e davvero carina, spero di riuscire a leggerlo presto :)

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    1. Ciao! La storia è bella e raccontata in uno stile che a me è piaciuto molto. Mi piacciono molto i paesi nordici europei e con questo libro mi è sembrato quasi di farci un breve viaggio. Te lo consiglio molto: io penso che recupererò gli altri due dello stesso autore.

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  3. Ciao Eva, ho terminato questo libro da poco e alla fine ho pure pianto! Quello che mi indispone è che ora la casa editrice presenti tutti libri di questo autore con titolo e copertina simili, infatti ho La nonna saluta e chiede scusa da un pochino in attesa sul Kobo e non riesco a decidermi. Che il personaggio di Ove nascesse da un blog non lo sapevo e mi fa sorridere. Mi pare che ultimamente molti libri nascano in questo modo (il libro di Bussola, di Fusari e di Mandetta ad esempio) e la cosa mi piace.
    Quello che ho amato di più è stato il modo di pensare e di vivere di Sonja dopo l'incidente: una grande lezione di vita.
    un saluto da Lea

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  4. Ciao, che bella recensione. Non conoscevo questo libro ma ora mi attira tantissimo! Corro subito a segnarmelo :)

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  5. Non conosco questo scrittore, Eva, ma sembra davvero molto, molto carino questo libro.. mi hai incuriosita!!

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  6. Cara Eva ti ritrovo finalmente!! Quest'anno sta continuando in maniera altalenante e ho perso di vista i blog che più mi piaceva leggere fino a qualche mese fa! Ritornare qui mi fa riscoprire interamente la tranquillità di quel periodo, quando era normale venire a trovarti più volte alla settimana senza perdermi neanche un post! Bei tempi quelli!!
    Bè ma finalmente sono di nuovo qui e la tua recensione mi fa venir voglia di fermarmi per sempre! Mi sei mancata cara, devo propri dirtelo, e queste letture che solo da te scovo, anche!!! ;)

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