martedì 19 luglio 2016

Per riflettere un po'

Hello!

Questi non sono bei giorni, con le notizie angoscianti che riceviamo da paesi a noi vicini: la Francia, la Turchia, gli Stati Uniti... Gli eventi crudeli di cui leggiamo sui giornali, le immagini e i servizi in televisione, e poi, cercare le parole giuste per raccontare a tuo figlio il mondo, lui che ha nove anni e crede che tutto sia bello e puro come i lunghi pomeriggi che passa a giocare a pallone con i suoi amici in giardino... i dubbi, se sia giusto o no parlargli della realtà, raccontargli che le cose terribili succedono, che al mondo non ci sono solo brave persone ma anche i pazzi, i fanatici. Quelli che odiano chi la pensa diversamente, chi appartiene a un'altra razza, lingua, religione, nazione. Quelli che detestano chi è libero e pretendono di riportare tutti noi al medioevo.
Ho amici cattolici, ebrei, musulmani, bianchi e neri, etero e omo, e insieme a loro ci chiediamo perché. Perché, sempre più spesso, in nome di Dio, del colore della pelle, del sesso di chi si ama, si uccide e si semina terrore.

I fanatici, di ogni colore e religione, mi fanno paura, perché chi non ha dubbi è davvero pericoloso.

In questo blogghino si parla di libri, e allora, senza uscire troppo fuori tema, vi presento un libretto che abbiamo in casa da tempo, e che in tempi come questi dovrebbe essere una lettura per tutte le persone libere, per chi accetta il compromesso, per chi crede ancora che la pace è possibile.

CONTRO IL FANATISMO
Amos Oz

Un tema: il fanatismo. Una domanda: come curarlo? Una risposta: l'esercizio salutare del compromesso. Amos Oz, che ci ha già fatto sentire nei suoi romanzi la contraddizione, il dolore, la ferocia del conflitto israelo-palestinese, affronta di petto in questo libro il tema del fanatismo e impartisce una memorabile lezione di lucidità, passione, cultura e buon senso. Tratto da tre interventi dello scrittore all'Università di Tubinga, in Germania, Contro il fanatismo è un libro che, come si suol dire (ma questa volta con ragione di causa), dovrebbe far parte del corredo delle letture scolastiche, e, più in generale, essere patrimonio comune di lettorei che abbiano a cuore la civiltà del vivere contro la "cultura della morte".

Vi lascio con un brano del libro, che ci racconta di come il fanatismo, l'odio e la cattiveria possano essere sconfitti, ridotti al silenzio, ricacciati indietro grazie alla logica e all'esercizio del libero pensiero. Non lasciamoci andare alla barbarie.

Un mio caro amico nonché collega, quel fantastico narratore israeliano che è Sammy Michael, ha vissuto un giorno un'esperienza che può capitare a tutti, prima o poi: una lunga tratta in macchina con un autista che prodiga la solita lezione sull'urgenza, per noi ebrei, di far fuori tutti gli arabi. Sammy l'ha ascoltato e invece di sbraitare: "Ma che razza di obbrobrioso individuo è lei, un nazista, o un fascista?", ha deciso di comportarsi diversamente.
Ha dunque domandato all'autista:
"Chi pensa che dovrebbe uccidere tutti gli arabi?"
Questi ha risposto:
"Che intende dire? Noi! Gli ebrei israeliani! Dobbiamo! Non c'è altra scelta, guardi che cosa ci fanni quelli ogni giorno!"
"Ma chi esattamente dovrebbe fare il lavoro? La polizia? O forse l'esercito? O la brigata di artiglieria? O le squadre mediche? Chi farà tutto il lavoro?"
L'autista si è grattato la testa e ha detto:
"Penso che dovrbbe essere equamente diviso fra noi, ognuno dovrebbe ucciderne qualcuno"
Sammy, fedele al gioco, ha continuato:
"Ok, supponiamo che a lei venga assegnato un condominio nella sua città, Haifa, e debba bussare a ogni porta o suonare il campanello, e domandare: 'Mi scusi signore, o mi scusi signora, lei è arabo?' e se la risposta è sì, allora sparare. Poi lei finisce il suo condominio, se ne sta per andare a casa, ma in quel momento", dice Sammy all'autista, "sente che su al quarto piano c'è un bimbo che piange, Che fa, torna indietro e spara al bambino arabo?"
C'è stato un momento di silenzio, e poi l'autista ha detto a Sammy Michael:
"Lo sa? Lei è molto crudele".

Cheers,
Eva


6 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao Lea, grazie! Credo che questo libro debba raggiungere più persone possibile!
      Un abbraccio

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  2. Ciao Eva, sono felice che lo scambio tra blogger mi abbia portato qui da te...mi sembra proprio uno di quei blog che piacciono a me. Non conoscevo questo libro di Oz, sicuramente lo metto in lista perché credo sia semplicemente doveroso farlo. Il passo che hai copiato è...illuminante. O almeno, è quello che dovrebbe fare. Purtroppo certe menti rimangono spente, e sono le più pericolose.
    Paola

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    1. Ciao Paola, benvenuta nel mio piccolo spazio, e mille grazie per le tue parole. Hai ragione, purtroppo in alcune menti la luce non si accende, e io tremo, non tanto per me, quanto per mio figlio e per il mondo che dovrà affrontare.

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  3. Questo estratto mi ha fatto venire i brividi.
    Avere la responsabilità di spiegare al proprio figlioletto queste barbarie e avere anche il dovere di fargliele conoscere, è il lato brutto della vita. Uno vorrebbe sempre il meglio per i propri figli e invece è costretto a fargli aprire gli occhi, quasi con la forza, per metterli in guardia dalla cattiveria che dilaga intorno a lui. Una cosa atroce.
    Ancora più atroce è chi rimane vittima di questi soprusi. Non ci sono proprio parole.
    Grazie per averci segnalato questo libro Eva, è prezioso per continuare a coltivare il nostro buon senso!

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    1. Ciao Nik, grazie per le tue parole e per la tua vicinanza. E' vero, non è facile per niente parlare a tuo figlio, di cose che non solo lui non dovrebbe sapere, ma che non dovrebbero proprio esistere! E invece, siamo costretti a farlo, perché la realtà può piombarti addosso quando meno te lo aspetti.
      Ma le parole, le parole giuste, sono così difficili da trovare...

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