venerdì 12 gennaio 2018

RECENSIONE - "Chilean electric" - N. Fernadez

Buongiorno!

Inaugurare il nuovo anno di letture con uno spettacolare romanzo breve, che meraviglia!

RECENSIONE
CHILEAN ELECTRIC
Nona Fernandez
2017, Edicola Ediciones

TRAMA: Santiago del Cile, 1883. La luce elettrica illumina per la prima volta Plaza de Armas trasformando in un lampo la vita delle persone e il volto della città. Una bambina assiste alla cerimonia, affascinata e spaventata da quel bagliore che si burla del tempo. Molti anni dopo, interpretando gli indizi nascosti nei racconti della propria infanzia, sua nipote ripercorre le strade di Santiago e quelle della memoria per salvare dalle ombre i ricordi e il dono ereditato dalla nonna. In un continuo salto tra passato e presente, finzione e realtà, Nona Fernández costruisce la sua personale genealogia della luce.







Questa scena è mia, sarò io ad azionare l'interruttore non appena avrò terminato il discorso. E dopo aver contato fino a tre, quando accenderò la luce della piazza e comincerò a raccontare di nuovo tutta questa storia, per lo meno qui, nel territorio di questa pagina, né lei né nessun altro scompariranno mai più.

Avevo adocchiato questo libro, leggendo qua e là alcune (pochissime) recensioni sul web, ma soprattutto ero attratta dalla splendida copertina e dalla curiosa storia della CE: la Edicola Ediciones, infatti, è stata fondata nel 2013 da Paolo Primavera e da sua moglie Alice Rifelli, italiani a Santiago, e si pone l'obiettivo di fungere da "ponte" tra il Cile (e l'intero Sudamerica) e l'Italia, portando nel nostro paese autori inediti (in massima parte di lingua spagnola) e anche viceversa.

Ho scoperto solo dopo averlo terminato, incantata dalla sua prosa asciutta e allo stesso tempo lirica ed evocativa, alla ricerca di maggiori notizie, che questo romanzo è stato premiato, nel 2016, come "il migliore pubblicato in Cile", e che la sua autrice è stata definita come uno dei "segreti meglio custoditi della letteratura sudamericana".

Ed è infatti nella letteratura sudamericana più classica, nelle poetiche della prima Allende, di Garcia Marquez, di Amado, e forse ancor più di Manuel Scorza e Manuel Puig, che questo libro affonda le mani, rimescolandone e personalizzandone la narrazione, le tematiche, lo stile, in un modo felice e riuscitissimo.

Nona Fernandez ci racconta dell'avvento della luce in Cile, nel lontano 1883, quando l'illuminazione pubblica raggiunse per la prima volta la Plaza des Armas di Santiago del Cile. Rivive l'avvenimento attraverso le parole della sua amata nonna, e attraverso le sue parole anche il lettore impara l'importanza e la potenza (non solo reale ma anche metaforica) dell'illuminazione, della corrente elettrica, della possibilità - che ora diamo per scontata - di camminare per strada, di vedere immagini, ascoltare suoni, leggere quando vogliamo.

E attraverso il racconto di una vita qualunque immersa in passaggi storici cruciali, rileggiamo anche la storia recente di un paese tormentato e bellissimo, le sue luci e le sue tantissime, cupissime ombre. Leggiamo dei volti degli scomparsi stampati sul retro delle bollette della luce - ironia della sorte crudele. Leggiamo della ferocia del potere che cerca di spegnere le fiamme della rivolta e della ribellione, la luce della democrazia e della libertà. Leggiamo della forza inesorabile delle parole, della possibilità di "illuminare con la scrittura la temibile oscurità".

Consigliatissimo, per iniziare l'anno in modo "illuminante".

Buone letture,
Eva

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