martedì 13 settembre 2016

RECENSIONE - "Leaving" - J. Picoult

Hello!

Oggi vi parlo di un libro molto particolare, che quest'estate mi ha emozionato profondamente. So che questo libro sta ottenendo pareri del tutto opposti, c'è chi lo ama e chi lo detesta... beh, io faccio decisamente parte del primo gruppo. Se vi fa piacere, ecco cosa ne penso...

RECENSIONE
LEAVING
Jodi Picoult

TRAMA: Sono passati dieci anni da quando Alice Metcalf, etologa presso il Rifugio per elefanti del New England, è misteriosamente scomparsa in seguito a un grave incidente. La figlia Jenna aveva tre anni all’epoca e da allora, a dispetto della ostinata rassegnazione di sua nonna e della totale assenza di suo padre, non ha mai smesso di pensare a sua madre e di sperare di vederla ricomparire all’improvviso. Finché un giorno si fa coraggio e decide di chiedere l’aiuto di due improbabili alleati: Serenity, una sensitiva ormai non più sulla cresta dell’onda, e Virgil, il detective che conduceva le indagini sul caso e che ora, tra un whisky e l’altro, svolge in proprio inchieste di ogni tipo. Jenna cerca gli indizi di una possibile traccia nel diario di sua madre, e apprende che Alice era particolarmente interessata a studiare il rapporto che gli elefanti femmina instaurano con i loro figli, a come elaborano il lutto e a come è organizzata la loro memoria. Pur temendo di averla persa per sempre, si convince ancora di più che sua madre non può averla abbandonata di sua volontà, che il legame che aveva instaurato con lei da bambina era speciale e che qualcosa l’ha indotta a fuggire. Grazie anche all’aiuto di Serenity e Virgil, la memoria di quel che accadde si fa in Jenna sempre più circoscritta, le immagini della madre e degli eventi di cui è stata protagonista diventano sempre più nitide e iniziano a susseguirsi a ritmo crescente. In un vortice ipnotizzante di ricordi, i tre si trovano coinvolti in una ricerca ricca di colpi di scena il cui esito nessuno di loro può dare per scontato. Ma per scoprire cosa è successo veramente ad Alice, si renderanno conto che dare una risposta a domande difficili implica anche essere pronti ad affrontare risposte ancora più difficili da accettare...

E' il primo libro che leggo di questa autrice, anche se già la conoscevo di nome soprattutto grazie al famoso film tratto da un altro dei suoi lavori, "La custode di mia sorella". Sapevo dell'enorme successo che questa scrittrice ha oltre oceano, e sapevo già che i suoi libri hanno la fama di trattare argomenti forti, di non facile "digestione". Mi sono quindi approcciata a questo "Leaving" soprattutto perché, avendone letto la trama, non potevo proprio farne a meno: io adoro i grandi mammiferi, soprattutto gli elefanti, e il mio grande sogno di bambina era quello di diventare etologa e passare il tempo ad osservare gli animali.


E' un libro molto particolare, per il quale, più che per altri, ho dovuto attuare quella "sospensione dell'incredulità" che a volte è necessario per apprezzare a pieno un'opera letteraria o un film (scusate se faccio un po' la saputella: "sospensione dell'incredulità" o "suspension of disbelief": particolare carattere semiotico che consiste nella volontà, da parte del lettore o dello spettatore, di sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie e godere di un'opera di fantasia. La frase venne coniata da Samuel Taylor Coleridge in un suo scritto del 1817.) In particolare, ho dovuto superare uno scoglio non indifferente nei riguardi del personaggio di Serenity, perché a me, concreta e razionale fino al midollo, gli affari sovrannaturali del tipo sensitivi, veggenti e così via danno un fastidio quasi fisico. Ma in nome del mio amore per gli elefanti, e, man mano che leggevo, della mia passione per la bella scrittura e per le storie appassionanti, mi sono letteralmente lasciata andare al fluire della storia, immergendomi completamente in essa.

Attenzione, ora. Farò un piccolo spoiler ma cercherò di evitare di rovinare la "sorpresa" a chi non ha ancora letto il libro e intende farlo, perché la soluzione che la Picoult dà all'intreccio, che a me è sembrata riuscitissima, davvero appassionante e soprattutto inaspettata, è quello che in gran parte caratterizza il libro. Quindi, se non volete avere neanche il più piccolo indizio, non evidenziate le righe seguenti passandoci sopra con il mouse per leggerle...

***Se come me avete amato il film "Il sesto senso", di Shyamalan, il finale di Leaving vi sorprenderà, vi spiazzerà e vi lascerà entusiasti e senza fiato.***

La trama è davvero appassionante. Ho amato moltissimo il continuo cambio di punto di vista, alternato tra Serenity, in lotta per recuperare un po' della sua credibilità da sensitiva, Virgil, privat eye ammaccato e sfiduciato, Jenna, la tredicenne protagonista, testarda e saggia (forse un po' troppo per la sua età), e Alice, appassionata del suo lavoro e scomparsa: dov'è, che fine ha fatto, perché ha abbandonato l'amatissima figlia? Riuscirà Jenna a ritrovarla, se è ancora viva? E se lo è, perché non l'ha cercata in tutti questi anni?

L'intero romanzo si snoda su una serie di temi importanti, portati avanti sui binari paralleli della storia con protagonisti umani e degli studi etologici di Alice sugli elefanti. Entrambi gli aspetti mi hanno colpito, affascinato e interessato moltissimo.
Si vede che Jodi Picoult si è documentata moltissimo sul comportamento degli elefanti e sugli studi su questi animali, magnifici e antichi. Le digressioni scientifiche sono esposte benissimo, molto appassionanti, sono divulgative ma approfondite. Che volete farci, in famiglia viviamo di Nat Geo Wild e documentari naturalistici, e mi è piaciuto molto leggere delle reazioni degli elefanti al lutto, delle risposte empatiche dei membri del branco agli stimoli esterni, del fortissimo legame tra madre e cucciolo e dei parallelismi anche inquietanti con il senso di maternità tipicamente umano.

E' un libro struggente e a tratti anche triste. Il senso di perdita, di dolore e di lutto sottende la narrazione, e in alcuni casi ha toccato corde delicate e profonde dentro di me. E' un libro che parla di sogni spezzati, di conti con sé stessi rimandati all'infinito. E' un libro che parla e che spinge a riflettere sulla maternità, e su tutte le implicazioni che comporta la profonda vicenda umana che è la relazione madre-figlio, implicazioni non solo e non sempre facili, lineari, felici. Ma è anche un libro di speranza, perché racconta dell'unico modo possibile per riuscire ad affrontare le perdite più dolorose, le cadute più amare, che inevitabilmente nella vita si devono affrontare.

In tswana, hanno un detto: Go o ra motho, ga go lelwe. Dove c'è sostegno, non c'è lutto.

Cheers,
Eva

PS Unendomi all'autrice che ne parla nella nota finale, invito tutti gli amanti degli animali a visitare il sito web dell'Elephant Sanctuary di Hohenwald, Tennessee (qui).

17 commenti:

  1. Ciao Eva! Che fortuna essere passata di qui, hai scritto davvero una bellissima recensione su un libro che, come hai detto tu stessa, sembra aver diviso nettamente il giudizio dei lettori. Sinceramente ho il sospetto che "Leaving" a me piacerà. Devo solo sopravvivere all'imminente sessione autunnale per scoprirlo.
    Buone letture!

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    1. Buongiorno Rosa! Vedrai che la sessione d'esami andrà benissimo... in bocca al lupo! Ti auguro di finire presto in modo da dedicare tutto il tempo possibile alle amate letture!
      Grazie per i complimenti sulla recensione!

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  2. Ciao! Io della Picoult conosco solo La custode di mia sorella ed è stato uno dei più bei libri che io abbia mai letto.. Ovviamente ho avuto il desiderio di leggere qualcos'altro di queste autrice, ma ho sempre rimandato.. Leaving ha una trama particolare, intensa, dove i sentimenti hanno un ruolo fondamentale, a quanto pare..
    Sicuramente lo leggerò *_*

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    1. Buongiorno Maria! Per me come ho detto era il primo libro della Picoult, ma ne ho già pronto un altro sul reader, con l'intenzione di esplorare a fondo tutte le sue storie... già solo a leggere la trama mi interessano moltissimo! "La custode di mia sorella" lo trovo affascinante, anche se forse è un po' doloroso come tema... ma lo leggerò sicuramente.

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  3. Ciao Eva, non conosco quest'autrice e non conoscevo questo romanzo, ma leggendo la trama e la tua recensione sembra molto curioso e accattivante!

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    1. Buongiorno Ariel! Sì sì, leggilo, non te ne pentirai!

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  4. Bello, bello, bello!
    Davvero ami tantissimo gli elefanti? Che bella cosa Eva.
    Adoro le persone che non hanno gusti convenzionali. Per esempio, a me piacciono da morire le lucertole! Mi fanno una tenerezza incredibile!:):)

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    1. Ciao Nik! Sì sì, adoro gli elefanti e tutti i grandi mammiferi, carnivori ed erbivori: leoni, rinoceronti, giraffe, bufali... Ma in generale gli animali sono la mia passione, che ho trasmesso a mio figlio - o forse è il contrario?
      Se ti capita di leggere questo libro, vienimi a dire che ne pensi: secondo me, con la tua sensibilità, ne verrai toccata nel profondo!

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  5. Ciao Eva,
    non posso dire di aver amato questo libro, ma allo stesso tempo sono decisa a leggere altri libri di questa autrice. Ho pronti sul Kobo Intenso come il ricordo e Il patto.
    Tornando a Leaving non sono stati gli elefanti ad annoiarmi, ma la sensazione che a volte la storia girasse un po' a vuoto. Anche nell'altro suo libro che ho letto, Le case degli altri, era descritto benissimo per pagine e pagine il disturbo del protagonista (sindrome di Asperberg) e poi il finale è stato frettoloso. In questo libro il finale è stata una bella ricompensa, ma comunque mi resta l'idea di un libro non ben bilanciato nelle parti.
    E per concludere ti faccio i complimenti per la bella recensione!
    un saluto da Lea

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    1. Ciao Lea. E' certamente naturale che lo stesso libro tocchi corde diverse a seconda della lettrice, o addirittura, per la stessa persona, del momento in cui lo si legge. A me è piaciuto tanto proprio perché la storia mi ha coinvolto e affascinato, con quel suo girovagare tortuoso attorno ad una verità impossibile da rivelare... e che alla fine mi ha proprio colpito!
      Ti ringrazio moltissimo per i complimenti alla recensione... detto da te (adoro come le scrivi TU) è un gran complimento per me.

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  6. Cara Eva, una recensione bella e sentita.
    Si vede che il libro ti è piaciuto molto!!
    ho già visto che il bibliteca c'è, quindi appena riesco me lo prenoto per leggerlo! :)

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    1. Spero davvero che piaccia anche a te! Se lo leggerai vienimi a dire che cosa ne pensi...

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  7. Ciao Eva, la tua recensione mi ha così colpita che sono subito andata a cercare il libro nel circuito delle biblioteche: non vedo l'ora di leggerlo e di confrontare con te le mie impressioni :)

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    1. Sì sì Pepina, leggilo! E soprattutto fanne la rcensione! Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi tu... E' davvero un libro che può toccare corde importanti!

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  8. ciao Eva, io adoro questa scrittrice, ho letto diversi suoi libri e mi lascia sempre qualcosa dentro. Questo non l'ho ancora letto, ma anche io ne ho sentito parlare non benissimo. Sono contenta di aver avuto un'opinione diversa, grazie

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    1. Ciao Chiara, beh che dire, io ho scoperto la Picoult con questo libro e ho già sul reader due altri suoi romanzi: "La solitudine del lupo" e "Le case degli altri", ma se come credo mi piaceranno ho intenzione di leggere tutto di lei! Che bello scoprire nuovi autori così bravi!

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