lunedì 30 maggio 2016

RECENSIONE: L'altro capo del filo - A. Camilleri

Hello!

Mi sono resa conto che è un bel po' che non pubblico una recensione qui sul blogghino. Ci sono diverse ragioni, la più importante delle quali è che questo è il periodo più faticoso dell'anno, per me, con un sacco di scadenze per il mio lavoro, e in più tanto da fare per seguire il mio bambino negli ultimi giorni di scuola. Poi c'è anche stata una bella novità che riguarda il mio lato "scrittrice", di cui vi parlerò nei prossimi giorni, sperando di non annoiarvi.

Per fortuna, però, sono riuscita a ritagliarmi del tempo per me, per leggere alcuni bei romanzi di cui spero riuscirò a parlarvi nel prossimo futuro. Oggi, vorrei spendere qualche parola per consigliarvi il libro che ho appena finito, e che mi ha lasciato una sensazione davvero piacevole...

RECENSIONE
L'ALTRO CAPO DEL FILO
Andrea Camilleri

TRAMA: La nuova indagine del commissario Montalbano. A Vigàta si susseguono gli arrivi di migranti e tutto il paese è coinvolto nel dare aiuto; in primo luogo la capitaneria e la polizia, ma anche tanti volontari. Il commissario e i suoi uomini non si risparmiano, ci sono gli scafisti da individuare, sospettati anche dello stupro di una bambina. Poi una notte mentre Montalbano è al porto per il consumarsi di una ennesima tragedia del mare, un’altra tragedia lo trascina via dal molo: nella più rinomata sartoria del paese è stata ritrovata la sarta Elena trucidata a colpi di forbici.






Confesso che il commissario Montalbano mi è molto caro e che i libri di Camilleri che hanno lui per protagonista sono per me i classici acquisti a scatola chiusa da tanti anni. La mia passione è condivisa da tanti in Italia, infatti questo suo ultimo romanzo, appena uscito, è già ai primi posti delle classifiche di vendita e secondo me merita davvero il successo che inevitabilmente otterrà.
Non è sempre stato così, con le storie del commissario vigatese: alcune volte, alcune sue storie mi hanno dato l'impressione di un filone in esaurimento, quasi che Camilleri scrivesse ormai "per contratto", o perché non potesse più farne a meno, pur non avendo molto da dire.

Non è però il caso di questa sua ultima indagine, e sono felice che, nonostante le sue sopraggiunte difficoltà fisiche (ha infatti confessato di non poter più materialmente scrivere a causa di una sopraggiunta cecità), lo scrittore siciliano abbia ancora tanto da raccontarci sul suo commissario.
Ma non è solo del commissario che si parla in questo libro, e in questo risiede forse il mio unico dubbio su questo romanzo. Sembra infatti costituito da due diverse parti, diversissime tra loro per argomento trattato, per personaggi e intensità del racconto, con un esile filo a collegarle, un filo fatto di pianto: del pianto di una madre.
La prima parte del romanzo parla di migranti: della miseria di chi rischia la vita per cercare di raggiungere un sogno di libertà e benessere, della difficoltà di chi è lasciato da solo ad accogliere, quasi impreparato, una marea di uomini, donne e bambini che attraversano il mare.
La seconda parte parla invece del dolore di una donna, di una storia personale e tormentata, raccontata da Camilleri con tanta malinconia, con un'amarezza forse frutto dell'età dell'autore e delle sue esperienze. 

Come sempre, parlare di un giallo senza svelare alcunché della trama è difficile e quindi parlerò poco dell'intreccio: mi limiterò a dire che secondo me la storia è solida, la parte dell'investigazione è accurata e realistica, e anche se il finale è forse un po' troppo veloce, tutto sommato si adatta bene allo spirito un po' crepuscolare dell'intera vicenda.
Quello che mi è piaciuto molto, come quasi sempre direi, in questa avventura di Montalbano sono i personaggi: a partire da quelli ormai vecchie conoscenze del lettore, da Fazio (il mio preferito) a Catarella (tenero e anche lui, malinconicamente e affettuosamente descritto).
Anche i nuovi personaggi sono forti e ben caratterizzati: Meriam, il dottor Osman, la bella sarta Elena...

Ma quello che, nelle storie di Montalbano, mi conquista definitivamente e inesorabilmente sono le comparse: quelle pennellate di poche righe in cui appaiono per pochi secondi personaggi magari senza nome, senza un ruolo importante o neanche secondario nell'intreccio, ma che costituiscono la base dell'affollata umanità siciliana che è la vera, profonda, reale forza del mondo immaginato da Camilleri.
Come ad esempio la mamma sicilianissima di un sospettato:

"Mè figlio 'nnucenti è!"
Doviva trattarisi della matre di Lillo Scotto.
"Dottori m'avi a cridiri, 'nnucenti è! Cilo dico io che sugno sò matre e lo sento nel profunno del cori mè".
Chiangenno e singhiozzanno continuò: "'U sciatu do mè sciato non è capace di fari 'na cosa accussì laida! 'U sangu do mè sangu prifirisci ammazzarisi chiuttosto che ammazzari..."

Poche righe, e mi sembra di vederla, questa donna vestita di nero che piange e si dispera, battendosi il petto per difendere "il fiato del suo fiato, il sangue del suo sangue" da ogni accusa. Mi fa sorridere e mi turba un po', da mamma meridionale (anche se non siciliana) quale sono io... per poi scoppiare a ridere, poche righe dopo, al lapidario, graffiante commento del commissario:

Montalbano pinsò che essiri orfano di 'na matre del sud potiva, certe vote, non essiri 'na maledizioni.

Un bel libro, consigliato per una lettura veloce ma profonda, accompagnati ancora una volta dal dialetto siciliano e dai colori di una terra magnifica.



Cheers,
Eva 

5 commenti:

  1. Ciao Eva, confesso di non aver mai letto nulla di Camilleri, ma prima o poi mi piacerebbe leggere qualche giallo con Montalbano!

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  2. Mia madre è una grandissima appassionata di Montalbano, appena le ho detto che era uscito un nuovo libro di Camilleri ha quasi fatto i salti di gioia!

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  3. Pensa che non leggo Montalbano da quando nella Vampa d'agosto (mi pare) Camilleri gli ha fatto tradire Lidia! Non sono mai riuscita a perdonarglielo, bacchettona che sono. ;-)
    un saluto da Lea

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  4. Ciao Eva come ti capisco quando parli di stress da scadenze, uff non vedo l'ora sia luglio xD bella la recensione su montalbano, lo sta leggendo mio marito questo libro magari appena lo finisce lo leggo anche io anche se è da tanto che non ne leggo uno, sono in un periodo fantasy/distopico/ paranormal! Insomma datemi tutto purché non sia "normale" xD

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  5. Ciao Eva, pensa che mio padre adora il commissario Montalbano, li possiede tutti e io cosa faccio? Non ne leggo nemmeno uno. Che dici forse dovrei decidermi vista la curiosità che ho nei confronti di Camilleri e quella che hai alimentato tu con la tua recensione.
    In bocca al lupo per tutto!

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