domenica 7 febbraio 2016

Hello!
Parliamo un po' d'amore...

SEDUZIONE DI UNA SPOSA
Sherry Thomas


Trama: Inghilterra, 1896. Helena Fitzhugh ha una relazione con un uomo sposato. Quando la situazione precipita e la coppia sta per essere colta sul fatto, Helena è costretta ad accettare l’aiuto di David Hillsborough, visconte di Hastings, che detesta da quando era bambina. Sostituendosi all’amante, David le salva la reputazione e la sposa. Sennonché, a causa di un incidente in carrozza, Helena perde la memoria. Senza ricordi dell’amante né dell’odio che provava per David, è facile per lei subire il fascino del marito e innamorarsene. Ma il passato a poco a poco ritorna. Cosa accadrà quando si accorgerà di aver dato il suo cuore all’uomo sbagliato?


Indimenticabile!

Devo premettere che mi sono accostata alla lettura di questo romanzo, terzo e ultimo della trilogia "Fitzhugh" di Sherry Thomas, con sentimenti duplici. Da una parte, la storia tra David, visconte di Hastings, e Helena, che per entrambi i romanzi precedenti ("Ingannevole bellezza" e "Una paziente conquista") si erano sfiorati e stuzzicati a vicenda, prometteva bene e mi aveva resa piena di aspettativa. Dall'altra, temevo di restare delusa e, paradossalmente, esitavo ad iniziare il romanzo per non rovinare l'idea che mi ero fatta di questo rapporto, così diverso da quelli cui si è abituate leggendo romanzi del genere.
Ebbene, mentre lo leggevo, sin dalle prime righe del prologo ogni dubbio è stato spazzato via da una sensazione che si è andata rafforzando ad ogni capitolo, ad ogni pagina: quella di avere a che fare, dopo tanto tempo che non mi succedeva, con un romanzo perfetto, in cui tutto risuona nel modo giusto, in cui le parole si fondono armoniosamente in una musica profonda, dolce e suadente come la voce di David, per dar vita ad uno scenario d'amore indimenticabile.
Come descrivere la sensazione di armonia, di amore, di passione pura che vibra nel romanzo? Da dove partire per spiegare la magia che mi ha catturata, nel leggere la storia di un sentimento profondo, radicato, intenso e disperato, che alla fine riesce a trovare il modo per sbocciare e far dimenticare anni di infelicità e tristezza?
Il cuore di questo romanzo non è tanto nella trama, che effettivamente si svolge abbastanza lineare, senza particolari colpi di scena che non siano già noti all'inizio, leggendone la sinossi. Non sono le descrizioni, i paesaggi o gli ambienti: è un romanzo soprattutto di interni, si svolge quasi tutto nel chiuso delle stanze di varie dimore londinesi o di campagna. Quello che affascina, quello che cattura e che sorprende, è l'abilità della scrittrice nel tratteggiare i caratteri dei personaggi, nel dipingere, vividi come un quadro, i loro sentimenti e le loro sensazioni, che emergono da dialoghi brillanti e perfettamente costruiti.
Helena è un personaggio femminile intenso e forte, una ragazza di un'epoca in cui le donne cominciavano a lavorare, ad essere indipendenti, autonome, e tuttavia erano ancora sottoposte a regole e convenzioni sociali cui dovevano, giocoforza e scalpitando, sottomettersi soprattutto per amore della propria famiglia. Ho trovato Helena affascinante e viva, nelle sue contraddizioni, anche nei suoi difetti (è ostinata, testarda e avventata), una donna vera, capace di riconoscere i propri sbagli e di ritornare sui propri passi, un po' come tutte noi, che sbagliamo, e poi ci rialziamo e continuiamo, perché nella vita niente è perfetto, nemmeno noi.
Ma quello che mi ha letteralmente stregato è stato il personaggio di David. Un "eroe" (e non lo metto tra virgolette per caso) che salta fuori dalle pagine come una persona vera, senza atteggiamenti da maschio alpha improbabili e irritanti, senza sfoggio di machismo inutile e tuttavia più uomo di tanti cosiddetti eroi di cui abbondano le pagine di romanzi tutti uguali:

... un uomo che era insieme abbastanza umile da mettere in dubbio le sue decisioni, e abbastanza coraggioso da ammetterlo...


Un uomo ironico, colto, con un animo d'artista, che dietro alla forza fisica e alla baldanza spavalda nasconde accuratamente le sue umane debolezze e il profondo dolore che lacera la sua anima da anni. Un uomo che, e credo sia un caso quasi unico nel panorama letterario di genere, ama, adora, venera disperatamente la protagonista femminile, sin da quando era un bambino, senza essere minimamente ricambiato.
L'intero libro vibra di questo amore puro, totale, assoluto e disperato perché impossibile. Helena non sopporta David, lo tiene a distanza e non, come tante altre eroine, perché lui non è adatto, oppure perché lei è una "signora" e lui un improbabile dissoluto libertino, redento poi dall'amore.
No. Helena non vuole David per davvero, per una buona metà del libro è ostinatamente convinta di essere innamorata di un altro, e solo quando perde la memoria, quando si presenta l'occasione di ricominciare daccapo, solo quando David riesce a far venire fuori il suo vero sé, Helena finalmente lo vede, e se ne innamora profondamente. E, insieme, mentre David si riempie di una gioia pura e assoluta perché finalmente si appartengono, riescono a costruire qualcosa di bellissimo e puro, ma... questo qualcosa sarà abbastanza forte da resistere alla realtà, quando Helena finalmente ricorderà tutto? Quanto odiava David, quanto amava l'altro, quanto aveva lottato per quell'altro amore, prima di perdere la memoria, e di ricominciare una vita tutta nuova?
Quando, finalmente, i ricordi le tornano completamente, ed Helena, per ostinazione, sventatezza o semplice paura, rischia di mettere in pericolo l'amore grande che li lega, quasi suo malgrado, è il ricordo della voce di David a risuonarle nel cuore, mentre le parlava durante il suo coma, mentre le apriva il cuore, finalmente libero di mettere a nudo la sua anima e versare tutte le sue lacrime mentre cercava disperatamente di risvegliarla, di farla tornare al mondo. E, vividi, le ritornano in mente i pensieri che aveva avuto mentre giaceva lì, in coma, tra la vita e la morte, con David accanto:

... quando erano soli, le chiedeva di svegliarsi, e le diceva che l'amava, che l'aveva amata sempre...
In vita sua Helena non aveva creduto mai a niente in modo tanto fermo. Credeva nel suo amore. Cercò con tutte le sue forze di raggiungerlo. Avrebbe lasciato quell'invisibile prigione. Sarebbe tornata nel suo mondo. E l'avrebbe conosciuto, gli avrebbe detto che lo amava con lo stesso ardore.



Cheers, Eva

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